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               ABOUT US

 

L'IDEA

 

L’idea di DIPLAP Editor e della creazione della collana DiPLaP è nata con l’istituzione del Laboratorio Permanente di Diritto Penale, un’associazione fondata da un gruppo di studiosi italiani di diritto e procedura penale per aggregare e rispondere alle istanze di rinnovamento e democratizzazione della ricerca e del dibattito penalistici.

 

Internet, che ha radicalmente modificato le realtà pratiche ed economiche della distribuzione del sapere scientifico e del patrimonio culturale, offre oggi un’occasione unica di accesso universale ai risultati delle ricerche, permettendone la più ampia condivisione.

 

DIPLAP Editor, in conformità alla c.d. Dichiarazione di Berlino - Accesso aperto alla letteratura scientifica – Open Access (Berlino 2003), ambisce ad essere un collettore di tali esigenze, per assicurare la diffusione on-line dei prodotti scientifici in modo gratuito e democratico, tutelando al contempo i diritti d’autore attraverso licenze Creative Commons. La sua missione di condivisione e ampliamento della conoscenza, infatti, sarebbe incompleta se l’informazione non fosse resa largamente e prontamente disponibile alla collettività.

 

Dal 28 aprile 2015 DIPLAP Editor è stato riconosciuto ufficialmente, da parte dell’agenzia nazionale ISBN, “editore” ed è detentore dei relativi prefissi ISBN. Il suo principale prodotto editoriale è costituito, ad oggi, dall’ e-book, la cui pubblicazione avverrà tramite Internet.

 

LA COLLANA

 

La collana DiPLaP comprende due sezioni:

 

  • la “Sezione Atti” raccoglie i lavori presentati durante le iniziative promosse da DipLap (workshops, seminari e convegni);

  • la “Sezione Studi” è destinata ad accogliere opere monografiche o collettanee.

 

La procedura di valutazione e selezione delle pubblicazioni proposte dagli studiosi è effettuata attraverso due metodi distinti per le sezioni della collana.

 

Nel primo caso i relatori devono rispondere ad una call for papers e vengono selezionati in forma anonima dal comitato scientifico di ciascuna iniziativa. I loro lavori sono successivamente pubblicati negli “atti del convegno”.

 

Nel secondo caso le opere sono valutate tramite una  peer review, eseguita da almeno tre specialisti, che posseggono la qualifica di professore ordinario di diritto penale o procedura penale, individuati fra quelli che hanno accettato di aderire alla collana.

In altre parole, l’idoneità alla pubblicazione scientifica avviene con il sistema c.d. “doppio cieco” (c.d. double-blind peer review). Ciò significa che, a garanzia della serenità e dell’imparzialità della valutazione, agli autori non vengono comunicati i nomi dei revisori e ai revisori non viene rivelato il nome dell’autore-candidato. Inoltre, a quest’ultimo viene chiesto di eliminare dal lavoro ogni riferimento che possa consentirne l’identificazione.

 

 

 

 

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